La protezione dall’umidità
L’acqua in tutte le sue forme è il peggior pericolo per l’edificio. La formazione di muffe sulle superfici umide può rivelarsi un pericolo per la salute e un fattore di degrado dei materiali costruttivi.
L’origine dell’umidità si può distinguere in
- Umidità di costruzione data dagli intonaci interni, dai massetti umidi;
- Umidità proveniente dall’esterno (acqua di falda, acqua d’infiltrazione, pioggia battente) o dall’interno (perdite delle condutture degli impianti tecnologici: riscaldamento, scarichi, acqua potabile);
- Umidità contenuta nell’aria (condensa).
L’umidità di costruzione contenuta nei getti, nelle malte delle murature, negli intonaci, nei massetti, o nel legno non correttamente essiccato deve poter asciugare verso l’esterno. Per questo è necessario che la stratigrafia della parete sia aperta alla diffusione verso l’esterno.
La difesa dall’acqua proveniente dall’esterno è possibile solo mediante un’adeguata impermeabilizzazione delle strutture. La protezione dall’acqua battente è delegata invece ai rivestimenti (manto di copertura, intonaco o rivestimenti di facciata in altri materiali) ed allo strato di tenuta al vento che in genere incorpora anche questa funzione.
L’umidità dell’aria è un’entità non visibile perché l’acqua in questo caso si trova allo stato di vapore, ma è sempre presente. L’aria può contenere vapore in quantità variabili in funzione della temperatura: più l’aria è calda, più quantità di vapore può contenere.
LO SMALTIMENTO DEL VAPORE IN ECCESSO:
Il valore ideale di umidità relativa dell’aria all’interno degli ambienti di vita dovrebbe essere compreso fra il 40% ed il 60%. La presenza di persone, attività come cucinare, lavare, asciugare il bucato o farsi una doccia provocano infatti un aumento dell’umidità. Anche la presenza di piante contribuisce ad innalzare il contenuto di umidità all’interno delle stanze. Un’umidità eccessiva diminuisce il confort e crea le condizioni favorevoli per la formazione delle muffe. Per questo l’umidità in eccesso che si forma all’interno degli edifici deve essere sempre smaltita verso l’esterno. Questo è possibile solo con un mezzo: la ventilazione. Questi funghi microscopici trovano un ambiente ideale per la loro crescita sulle superfici con umidità relativa maggiore dell’80%. Tale condizione di umidità deve comunque presentarsi per un periodo di diversi giorni. Le conseguenze dello sviluppo di muffe non sono solo di carattere estetico ma possono essere significative anche per la salute con comparsa di disturbi del sistema respiratorio, cutaneo e immunitario. Il 99% del vapore in eccesso presente nei locali deve essere smaltito con un corretto ricambio d’aria mediante regolare apertura delle finestre o con un sistema di ventilazione controllata. Anche con l’utilizzo dei migliori materiali attraverso l’involucro si può smaltire per diffusione al massimo l’1-2% del vapore acqueo presente all’interno degli ambienti.